È scomparso Roberto Corradi, l’architetto dei simboli di Modena
Aveva 84 anni. È stato protagonista dell’espansione di Modena negli anni d’oro . La sua firma su Direzionale 70, Grandemilia, Maserati e altri grandi progetti
MODENA. Proprio ieri mattina, visitando la mostra sulla Modena del 1900, il suo nome era stato pronunciato ricordando coloro che avevano lasciato il segno. Un segno indelebile, peculiare, distintivo di una Modena che ha cavalcato il progresso, che ha saputo innovare, una Modena che ha creato. E che ieri mattina ha perso una mente brillante. L’architetto Roberto Corradi è scomparso all’età di 84 anni. Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Baggiovara.
Ci lascia l’uomo, resta l’eredità intellettuale, culturale e la firma di chi ha saputo disegnare una città che tendeva al futuro nel momento della sua grande espansione.
Corradi può essere ricordato come l’architetto dei simboli. Alcune delle costruzioni che oggi contraddistinguono la città, per motivi diversi, si devono a lui. Pensiamo anche solo al Direzionale 70 diventato un punto di riferimento per tutti. E dalle vele dei palazzi di vetro ad altri due luoghi unici nel loro genere: da una parte il centro commerciale Grandemilia con la sua luminosa galleria che Corradi aveva voluto personalmente; dall’altra l’intuizione per la torre della rinnovata sede Maserati, uno degli esempi più belli dell’architettura moderna che caratterizza lo skyline di Modena.
Ma l’elenco dei simboli è lungo: pensate alla torre degli uffici di Coop Estense a Modena Nord, al centro servizi della Banca Popolare, passando per il comparto De Tomaso. Fuori città la sede della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese e la Sitma a Spilamberto, il club La Meridiana a Casinalbo, la Sicem all’appalto di Soliera, diversi comparti a Carpi, Castelnuovo e Castelvetro, tanto per citare i comuni che più di altri portano il suo nome.
Ma è soprattutto nello sviluppo urbanistico della città di Modena e nell’edilizia abitativa che il lavoro di Corradi ha avuto la sua continuità progettuale sull’idea di uno spazio in evoluzione, riflessione affrontata per decenni insieme ai colleghi Franco Lipparini e Tiziano Lugli. Sono gli anni del sindaco Rubes Triva e del nuovo piano regolatore che porterà allo sviluppo della città lungo l’asse Nord-Sud, alle zone industriali, ai quartieri Peep, ad una nuova viabilità.
Tutta pensata con la logica di una Modena affacciata al mondo che lui aveva iniziato a studiare negli anni dell’università, trascorsi a Firenze.
In una intervista di qualche tempo fa aveva detto: «Questo è un mestiere per cui bisogna campare molto, perchè si impara tardi e per vedere completato un progetto ci vuole tempo».
Corradi ha fatto in tempo a vedere Modena, la sua Modena, cambiare grazie anche ai colpi della sua matita, lontana dai riflettori delle inaugurazioni ma incisiva, come sapeva essere lui stesso.
Fonte: Gazzetta di Modena